Abbiamo avuto l’opportunità, o meglio, il privilegio, di visitare il campus universitario Santa Monica.

Un po’ di storia:
Il complesso del Monastero di Santa Monica, sorto anticamente con il nome di San Salvatore, si insediò in quest’area forse fin dall’VIII sec. e certamente era presente nel secolo XI secolo, insieme al vicino San Benedetto. In entrambi i monasteri risiedevano monache dell’ordine benedettino.
Grazie all'intervento della duchessa e signora di Cremona, Bianca Maria Visconti, e di papa Paolo II il monastero venne riformato e nel 1480 le Suore cambiano Regola e si sottopongono a quella Agostiniana, diventando il più grande e il più importante monastero della città.
La chiesa venne dedicata alla madre di Agostino, Santa Monica.
Nel giro di poco tempo il cenobio accolse un gran numero di giovani donne di nobili origini desiderose di intraprendere una nuova vita.
Tra le giovani sicuramente visse anche Francesca Bianca Sforza, figlia di Francesco Sforza (marito di Bianca Maria Visconti), che, diventerà poi Badessa del Monastero di S. Monica.
Nei due secoli seguenti prosegue lo sviluppo del monastero che raggiunge nel ‘500 gli anni di suo massimo fulgore e che nel 1600 vede una nuova riforma della chiesa.
Proprio in questa fase cambia anche il volto della chiesa in cui oggi ha sede l’Aula Magna.
Tra la seconda metà del 600 e inizio 700 vengono infatti incaricati da una parte Giuseppe Natali, che dipinse le navate laterali e dall’altra Robert De Longe, detto il fiammingo, che affrescò invece la navata centrale.
Tra la fine del 1700 e l’inizio dell’800 i provvedimenti di soppressione degli ordini religiosi voluti da Giuseppe II e dai francesi portarono alla progressiva riconversione degli edifici all’uso militare, con successive pesanti trasformazioni.
Questa nuova destinazione, come si è detto, fu la causa di gran parte di più pesanti trasformazioni.
Tra il 1880 e il 1891 venne poi costruito il grande edificio esterno, noto come Magazzino carri, ossia luogo in cui ricoverare i carri.
Per tutto il secolo XX rimane la destinazione miliare e si tramuta la denominazione in Caserma Goito.
Dopo la fine della II guerra Mondiale l’ex Monastero viene adibito a ricovero d’emergenza per sfollati e profughi^[*].

Dopo due anni di lavoro, il complesso venne recuperato, ove possibile, riportando alla luce affreschi e strutture originali, d’altra parte inserendo elementi architettonici, strumentali e arredamento funzionali alla nuova destinazione.

[*]testo inviato da: Campus Santa Monica - Segreteria Vice-Direzione per Cremona

Per saperne di più:
il campus di Cremona
www.diocesidicremona.it: università cattolica s.monica
www.cremonaoggi.it: dentro il campus s. monica una storia lunga-mille-anni
www.comune.cremona.it: L’ex monastero di S. Monica sarà il nuovo campus della Cattolica
wikipedia: Università Cattolica del Sacro Cuore
piacenza.unicatt.it: Campus Cremona 2021 (pdf)

Si ringrazia il prof. Fabio Antoldi che gentilmente ci ha accompagnati alla visita illustrandoci i vari aspetti del complesso universitario.