Siamo in una piazza
desolata, ed è evidente che qualcosa
non torna: i colori sono accesi e innaturali, il cielo
è verde, e poi la luce è troppo forte, sembra artificiale. Sono
presenti simboli come architetture classiche, statue, una ciminiera,
una cassa in legno, e una nave, forse metafora della vita itinerante
dell’artista.
Sono presenti i simboli
nietzschiani della vela e del mare, metafore delle avventure della
mente e di un itinerario dello spirito tra gli enigmi dell’esistenza,
oltre che citazione del mare greco.
Giorgio de Chiricode Chirico nasce da genitori
italiani nel 1888 a Volos, in Grecia, e vi rimane fino al 1906, poi si
trasferisce a Milano, Firenze, studia a Monaco di Baviera, vive per
anni a Parigi, poi Ferrara, New York, Torino, Venezia, e infine Roma,
dove resterà fino alla fine dei suoi giorni.
Ma rimane ben
consapevole delle sue radici. Di fronte alle stravaganze delle avanguardie
storiche come il Cubismo e il Futurismo, De Chirico
rimane fermamente convinto della necessità di un ritorno al rigore e
alla semplicità dell’Antico. Fonda la pittura Metafisica per ricercare
“ciò che va oltre la fisica”, oltre il visibile e il tangibile, ed
evocare il mistero che si cela dietro le cose. È questo, secondo de
Chirico, il compito dell’artista.
La relazione con lo
spazio è centrale nelle sue opere, e osservandole, capiamo poco a poco
che ci stiamo addentrando in un luogo psichico.
Ne L’enigma della partenza le ombre e l’oscurità degli interni prevalgono, si trovano in primo
piano, forse a sottolineare che la mente umana è intrappolata da
pensieri intrusivi che la offuscano. È solo in fondo, in uno spazio
lontano, al di là delle ombre, che si intravede una vela spiegata sul
mare: è lì che alla mente è concesso di liberarsi.
Forse il viaggio in
mare è l’itinerario di un’immaginazione fervida, oppure il ritorno
verso ciò che è stato rimosso. Dunque chi parte e resta sono la stessa
persona? Come recita il titolo, l’opera è un enigma, e possiamo solo
intuirlo.
Ascolta il Podcast di Altremuse
_______
La Fondazione Magnani-Rocca è una delle più importanti
istituzioni artistiche d’Europa.
La Villa dei Capolavori
di Mamiano di Traversetolo ospita la collezione di Luigi Magnani –
unica nel suo genere – con opere di Goya, Tiziano, Monet, Renoir,
Cézanne, Dürer, De Chirico, Rubens, Van Dyck, Filippo Lippi, Carpaccio,
Burri, De Pisis, Tiepolo, Canova e la più significativa raccolta di
Giorgio Morandi.
Immersa
nella campagna di Parma, la Villa conserva ancora oggi un fascino senza
tempo con i suoi arredi di epoca neoclassica e impero, circondata dal
Parco Romantico, un grande giardino all’inglese con piante esotiche,
alberi monumentali e gli antichi agrumi. |