Il Parco Romantico torna al suo antico splendore
con i fondi del PNRR
|
Il Parco Romantico che
circonda la Villa dei Capolavori è l'unico giardino storico italiano
che conserva tre secoli di stili paesaggistici.
Quello che rende il Parco Romantico della Fondazione Magnani-Rocca unico nel panorama italiano è la stratificazione di tre
secoli di arte del giardino in un solo luogo – un fenomeno raro anche a
livello europeo. Nessun'altra istituzione in Italia riunisce una
collezione d'arte di tale prestigio internazionale in un parco che
armonizza tre
diversi modelli di giardino – all'italiana, all'inglese e contemporaneo – creando un'esperienza estetica senza eguali.
Alle opere d'Arte di
Luigi Magnani custodite nella Villa di Mamiano di Traversetolo (Parma)
fanno eco le "opere d'arte viventi" del Parco Romantico.
Un
restauro da record - Il grande giardino
all’inglese è tornato al suo antico splendore grazie al più importante
restauro paesaggistico dell’Emilia-Romagna, finanziato dal Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
|
|
I numeri
dell’intervento:
- Oltre 900 alberi appartenenti a 37
specie botaniche censite e curate
- 3 alberi
monumentali iscritti nell’Elenco degli Alberi
Monumentali d’Italia: un meraviglioso Cedro del Libano (Cedrus Libani),
una rara Sequoia (Sequoia
sempervirens) e uno spettacolare Platano (Platanus hybrida)
- Oltre 8.000
nuove piante e oltre 100 nuove specie introdotte
- 12 ettari di parco completamente restaurato
- Nuove collezioni botaniche di Osmanthus,
Viburnum, Cornus, Hydrangea, Magnolia e Iris
- Sistema di biofiltrazione naturale e fitodepurazione del biolago
|
Il giardino
contemporaneo: unico in Emilia Romagna
L’elemento più audace
del restauro è il Giardino Contemporaneo: il primo esempio in
Emilia-Romagna di “New Perennial Movement” secondo i principi di Piet
Oudolf, il designer dei giardini della High Line di New York e del
museo Hauser & Wirth nel Somerset. Un nuovo modo di pensare il
giardino: più libero, più vicino alla natura, più
attento al tempo. Progettato, sì, ma senza imporre una forma fissa. Le
protagoniste sono le piante perenni, che tornano ogni anno, e le
graminacee, con la loro leggerezza. Ottocento metri quadrati con oltre
6.500 piante disposte “a matrice” per fioriture da marzo a novembre,
creando una moderna “collezione botanica” che traduce in chiave
vegetale la visione di Luigi Magnani.
Tre secoli di
storia del giardino
Tanti giardini possono
vantare una stratificazione storica, ma passeggiando nei sentieri
del Parco di Mamiano si ammira un’armonica convivenza dei momenti più
alti dell’Arte del Paesaggio occidentale. Il parco conserva l’eredità
del generale Filippo Paulucci delle Roncole, che nel 1819 creò il primo
giardino formale, trasformato poi dalla visione romantica di suo figlio
Alessandro e della moglie Marianna Panciatichi tra il 1850 e il 1860, e
integrato da Luigi Magnani negli anni ’60 del Novecento con un
raffinato giardino all’italiana di ispirazione rinascimentale. Oggi il
nuovo Giardino Contemporaneo arricchisce ulteriormente questa sintesi,
proiettandola nel futuro.
Un laboratorio
vivente di biodiversità
Il
parco restaurato non è solo un museo all’aperto, ma un laboratorio vivente
che ospita centinaia di specie vegetali e funziona come “stepping
stone” nella rete ecologica provinciale. La fauna selvatica protetta
include: pavoni, volpi, fagiani, lepri, scoiattoli, rospi, rane e
numerose specie di picchi. Il nuovo biolago naturalistico con sistema
di fitodepurazione rappresenta uno dei primi esempi italiani di
gestione sostenibile dell’acqua in un parco storico.
|
|
|
È il momento di
organizzare la visita. Sono gli ultimi giorni per vedere dal vivo i capolavori di FLORA. Ogni fiore, un mondo. Ma il
tempo dei fiori non è eterno. FLORA è
aperta fino al 29 giugno.
Un percorso che ha
incantato migliaia di visitatori con opere di Boldini, Segantini,
Balla, Boccioni, Depero, Casorati, de Chirico, Mafai, Donghi, Morandi,
Schifano, Paolini e molti altri.
Fiori recisi,
inquieti, radiosi o raggelati: ogni sezione
racconta una diversa anima del fiore nell’arte. Dai rivoluzionari fiori
futuristi alle visioni oniriche del Realismo Magico ai colori
sontuosi di Guttuso, fino alle sorprendenti declinazioni floreali della
contemporaneità.
VISITE GUIDATE
QUESTO FINE SETTIMANA
SABATO ore 16.30, 17.30
DOMENICA ore 11.30, 16.00, 17.00
Prenotazioni (posti limitati): segreteria@magnanirocca.it
Ingresso mostra: €15 / Visita guidata: €5
Scopri di più sulla mostra: www.magnanirocca.it/flora
Mancano
pochi giorni alla chiusura di FLORA.
L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal 900 a oggi, la
mostra che sta trasformando la Villa dei Capolavori in un giardino di
simboli, silenzi e visioni.
|
|
|
Fondazione
Magnani-Rocca
via Fondazione
Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
MOSTRA FLORA.
L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi
a cura di Daniela
Ferrari e Stefano Roffi. La mostra è stata realizzata in collaborazione
con Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Con il supporto di Fondazione Cariparma e Crédit Agricole Italia
image
credits
video di Mattia Giannattasio /
opere Antonio Donghi, Fiori, 1935, olio su tela. UniCredit Art
Collection.© Antonio Donghi, by SIAE 2025 / Oscar Ghiglia, La signora
Ojetti nel roseto, 1907, olio su tela. Courtesy Società di Belle Arti,
Viareggio / Giovanni Boldini, La baronessa di Gunzburg, olio su
tela. Courtesy Enrico Gallerie d'arte / Giacomo Balla, Balfiori, circa
1915, collage di carte colorate. Courtesy Matteo Maria Mapelli Arte
Contemporanea, Monza. © Giacomo Balla, by SIAE 2025 / Amedeo Bocchi,
L'ombrellino giapponese, 1916, olio su tela. Collezioni d'Arte
Fondazione Cariparma.© Amedeo Bocchi, by SIAE 2025 / Umberto Moggioli,
Fiori sotto la pioggia, 1918, olio su tela. Courtesy Galleria Gomiero
|
|
|
|