PONTE DELL'IMMACOLATA

Ultimi giorni per ammirare dal vivo i capolavori della mostra Moda e Pubblicità

La mostra Moda e Pubblicità in Italia 1950-2000 alla Fondazione Magnani-Rocca che in questi mesi ha emozionato migliaia di visitatori sta per volgere al termine. Rimangono pochi giorni per vedere oltre 300 opere tra manifesti originali, riviste, spot, fotografie, cinema, video, gadget pubblicitari e le mitiche figurine Fiorucci e ancora gli spettacolari abiti indossati da Mina nei Caroselli Barilla.

Un viaggio tra gli scatti di Gian Paolo Barbieri, Giovanni Gastel, Alfa Castaldi, Ugo Mulas – e le illustrazioni di René Gruau, Sepo, Erberto Carboni, Franco Grignani, Guido Crepax, Antonio Lopez, Lora Lamm, oltre al lavoro particolarissimo e destabilizzante di Oliviero Toscani, restituiscono un’estetica che è insieme racconto pubblicitario e ritratto di un’epoca.

Le loro indimenticabili creazioni raccontano il successo di celebri marchi di moda italiani come Armani, Benetton, Dolce & Gabbana, Emilio Pucci, Fiorucci, Gianfranco Ferré, Guarnera, Gucci, Marina Rinaldi, Max Mara, Moschino, Salvatore Ferragamo, Valentino, Versace, Coveri, Zegna, nomi che hanno fatto la storia recente del nostro Paese e influenzato l’immaginario collettivo. 

La Fondazione Magnani-Rocca è aperta per tutto il ponte dell’Immacolata, sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre con orario continuato 10-19 con la mostra “Moda e Pubblicità in Italia 1950-2000” e i Capolavori della Collezione di Luigi Magnani con opere di Goya, Canova, Rubens, Monet, Cézanne, Morandi e altri grandi maestri dell’Arte di ogni tempo.

Visite guidate Speciali
Sabato 6
dicembre ore 16:00
Domenica 7
dicembre ore 11:30, 15:30, 16:30
Lunedì 8
dicembre ore 11:30, 15:30, 16:30
Costo
: guida €5 + biglietto d’ingresso €15
Prenota qui:
prenotazioni@magnanirocca.it

Dove
📍 Fondazione Magnani-Rocca – Villa dei Capolavori
Mamiano di Traversetolo (Parma)
🎟️ Biglietto unico mostra + collezione permanente + parco storico
🌐 magnanirocca.it

 

CONCERTO

Verdi e Wagner alla Villa dei Capolavori

Lunedì 8 dicembre alle 17.30 torna la grande musica alla Fondazione Magnani-Rocca con un nuovo appuntamento dei Pomeriggi Musicali in collaborazione con l’Associazione Accademia Filarmonica di Parma.

Il Quartetto Luigi Magnani dedicherà un concerto alla musica di due grandi geni artistici dell’Ottocento: Giuseppe Verdi e Richard Wagner.

In programma: G.Verdi, Quartetto per Archi in Mi minore. R.Wagner, Quartettsatz (Movimento di Quartetto) in Mi maggiore

Luigi Magnani, signore della Villa dei Capolavori, è stato uno dei più grandi musicologi italiani di tutti i tempi ed aveva una predilezione per la cultura tedesca, la sua passione per Wagner è nota. Su Verdi egli scrisse invece un solo articolo, incentrato sulla biblioteca di Villa Sant’Agata. Da cosa era stato colpito Magnani sfogliando le pagine nella collezione del Maestro? Dalla presenza di grandi compositori del Romanticismo tedesco tra cui l’amato Beethoven.

Il Quartetto Luigi Magnani è composto da Paolo Mora (Violino), Michele Rossi (Violino), Novella Bianchi (Viola), Giacomo Fossa (Violoncello).

Ingresso incluso nel biglietto della mostra "Moda e Pubblicità in italia 1950-200". Non serve prenotare

 

IN MOSTRA

Di corsa, ad indossarlo, è un abito Facis!

L’immagine è essenziale, quasi elementare. Un uomo stilizzato avanza inclinato in avanti, in una corsa che sembra sospendere il tempo. Tra le braccia, un abito. Il volto non c’è, non serve. Basta la linea del corpo, il gesto risoluto, la spinta di un movimento che pare uscire dal perimetro del foglio.

Nel manifesto Facis disegnato da Armando Testa nel 1954, tutto è ridotto all’osso, essenziale ma efficacissimo. È un manifesto pubblicitario, certo, ma anche una sintesi visuale di un cambiamento profondo: l'ingresso dell’Italia nella modernità industriale del secondo dopoguerra.

Negli stessi anni in cui il Paese ricostruisce il proprio immaginario collettivo, Facis – nata a Torino nel 1932 dalla fusione di due aziende tessili – introduce nel mercato italiano una novità assoluta: l’abito confezionato.

Il nome Facis è un acronimo che sta per "Fabbrica Abiti Confezionati in Serie". Pronto da indossare, riproducibile, accessibile. Un abito che rompe la ritualità lenta della sartoria artigianale e si fa simbolo di efficienza, dinamismo, libertà.

Il compito di comunicare questa trasformazione viene affidato a un protagonista assoluto della cultura visiva italiana del Novecento: Armando Testa. La sua risposta non è illustrativa, né descrittiva. Non raffigura l’uomo che indossa l’abito, ma quello che lo desidera, che lo cerca, che lo raggiunge.

La corsa diventa dunque figura retorica e grafica, sintesi visiva di uno spirito nuovo: moderno, veloce, urbano. “Di corsa, ad indossarlo, è un abito Facis” recita lo slogan. Breve, ritmico, immediato. A sottolineare la leggerezza di una nuova quotidianità, la rapidità di un gesto ormai disancorato dalla lentezza del passato. In quel gesto si condensano nuovi valori: la praticità, la ripetibilità industriale, il desiderio di somigliare a un modello sociale in costruzione.

Il manifesto esposto oggi alla Fondazione Magnani-Rocca nell’ambito della mostra Moda e Pubblicità in Italia 1950-2000 – proveniente dallo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma – è molto più di una testimonianza storica. È una vera e propria icona della grafica italiana, citata nei manuali, esposta nei musei, studiata nei corsi di comunicazione visiva per la sua capacità di sintetizzare una visione, più che un prodotto.

In esso si ritrovano le premesse di un linguaggio pubblicitario che, grazie a figure come Testa, si fa concettuale, astratto, simbolico. Un linguaggio che abbandona il decorativismo e la didascalia per muoversi su un terreno più sottile, fatto di associazioni mentali, di immagini-soglia, di narrazioni implicite.

 

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