La leggenda vuole che San Bernardo fondasse, nel 1136, l’abbazia sul perimetro segnato con trucioli di legno da una Colomba.
Il terreno fu donato ai monaci dal vescovo di Piacenza Arduino e dai marchesi Uberto Pallavicino e Corrado Cavalcabò.
Negli anni successivi l’abbazia cresce in fama. I monaci, lasciata la casa madre, fondano altre abbazie.
Nel 1248 Federico Barbarossane distrugge una parte, ma l’opera dei monaci provvede subito alla ricostruzione.
Nel 1444 l'abbazia viene sottoposta a “Commenda”, cioè l’Abate non viene più scelto tra i monaci (Oggi si direbbe commissariata).
Napoleone, nel 1810, sopprime l’abbazia e la commenda.
Maria Luigia di Parma devolve agli Ospizi Civili di Piacenza i beni dell’abbazia.
Nel 1976 il complesso diventa proprietà demaniale accentuandone la decadenza.
Da alcuni anni, finalmente, è iniziata l’opera di restauro e se ne possono già ammirare diversi risultati. |