La nostra amica Francesca questa volta ci presenta un’ affascinante, ma triste, aspetto della sua isola.

Purtroppo sono molti i paesi fantasma soprattutto sulla dorsale appenninica, di cui a titolo di esempio pubblichiamo 4 foto.

Si trovano spesso in luoghi impervi, lontano dalle strade di transito e quindi è comprensibile che molti paesi siano stati abbandonati, sia a causa della progressiva inurbazione della popolazione alla ricerca di un lavoro, sia anche in considerazione delle avverse condizioni idrogeologiche.
A tale spopolamento consegue un progressivo degrado del territorio e un aggravio costante delle condizioni idrogeologiche.
Non è certamente facile trovare soluzioni a queste situazioni, del resto molto numerose, anche se dove si è intervenuto si sono venuti a recuperare gioielli architettonici che attirano un turismo di nicchia che ama la natura e la tranquillità.
Nei giorni scorsi Dacia Maraini, parlando del problema degli immigrati, proponeva di affidare, con i dovuti controlli, tali paesi fantasma a dei gruppi di immigrati, che, dopo aver fatto il recupero strutturale, riportassero alla vita questi paesi.
A nostro parere l’idea meriterebbe un approfondimento e uno studio di fattibilità.
Considerato inoltre che spesso questi paesi sono siti in territori di notevole bellezza potrebbero diventare, come detto, mete turistiche alternative.

Alcune note su Gairo Vecchio:
Famoso paese fantasma della Sardegna, posto in uno dei territori più belli dell’ Ogliastra è un importante esempio di archeologia che riguarda gli insediamenti abitativi della Sardegna Centro Orientale.
A causa di violenti nubrifagi e seguenti smottamenti e dopo la terribile alluvione del 1951 fu deciso di abbandonare il paese e di ricostruirlo in una locazione più alta rispetto al paese originario.

Nota:
foto 1-10: Gairo Vecchio (NU)
foto 11-12: Lucchio (LU)
foto 13-14: Ca’ Scapini (PR)

Per saperne di più:
gairo-vecchio
lucchio
case-scapini
wikipedia: città fantasma_in_Italia

Si ringrazia la nostra amica Francesca per le belle immagini che ci ha permesso di pubblicare