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Posada: una paese sospeso tra terra e mare
(Posada (NU) - Sardegna)
testi di: Francesca Giona, borgo-italia [solo desktop] - foto di: Francesca Giona
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Posada: una paese sospeso tra terra e mare
(Posada (NU) - Sardegna)

La nostra amica Francesca, sempre attenta alle bellezze della sua terra, ci porta a conoscere Posada.
Non possiamo che accogliere il suggerimento che Francesca ci da: “dedicate un po’ del vostro tempo per recarvi a Posada e visitate questo affascinante sito, del quale a oggi rimangono una torre a pianta quadrata e le rovine della cinta muraria".
Paese sospeso tra terra e mare, è uno dei borghi più belli d’Italia.
Arroccata in cima a una rupe calcarea ammantata di euforbie e lentisco, Posada è sovrastata dai ruderi del Castello della Fava.

Il borgo conserva la struttura medievale con vicoli tortuosi collegati da ripide scalinate, archi e piccole piazze.
Le case in pietra grigia sono state via via ristrutturate.
Anche il castello è stato sottoposto a restauro: una scala in legno porta alla sommità della torre quadrata da cui si gode un vasto panorama sul mare, sulla foce del fiume Posada e sulla pianura con agrumeti.

Verso l'interno si trova il lago di Posada circondato da pinete, uno dei tanti bacini artificiali dell'Isola.

Di notevole interesse artistico è la visita al castello della Fava, costruito dai pisani poco prima del 1200, e quella alla parrocchiale di Sant'Antonio Abate, risalente al 1324 ma ricostruita nel '600.
Ne resterete senz’altro affascinati

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Un po’ di storia:
E’ uno dei centri abitati sardi più antichi in assoluto.
Il ritrovamento di una statuetta rappresentante un Ercole Italico (V- IV secolo a.C.) e altri reperti testimoniano la presenza dell’uomo da tempi remoti.
Colonizzata dai romani.
Nel periodo giudicale che va dal IX al XV secolo visse la difficile situazione di terra di confine.
A questo periodo si deve la costruzione del castello della Fava (XII secolo).
Dall’inizio del 1400 fu infeudata dagli Aragona sino a circa il 1860 quando fu riscattata dai Savoia e annessa al regno d’Italia.

…e una leggenda:
Francesca ci racconta inoltre una leggenda da cui nasce il nome del castello, castello della Fava.
Si narra che intorno al 1300 una flotta di Saraceni approdò sulle coste di Posada, ponendo sotto assedio la zona con lo scopo di conquistarla una volta che la popolazione fosse stata sfinita dalla fame.
La gente era spossata e non in grado di reggere alcuna battaglia. Però, accadde che durante una delle tante riunioni dei Giudici, che avevano una sede proprio in una delle torri, qualcuno progettò un’idea che si rivelò geniale che li salvò: fecero mangiare ad un piccione un pugno di fave, lo ferirono un poco e lo fecero volare verso gli accampamenti nemici.
Il piccione cadde proprio nelle tende dei Saraceni, i quali, notato il bizzarro gonfiore dell’animale, lo sventrarono e vi trovarono le fave.
Pensarono allora che, se la popolazione aveva così tanto cibo da poterne cedere una gran quantità a un volatile, non avevano alcuna chance di vincere data anche la difficile conformazione del territorio.
Così i Saraceni, a seguito di questi ragionamenti, salparono e a Posada i festeggiamenti per la salvezza ottenuta durarono per giorni
".
Da qui il nome del castello.

Per saperne di più:
wikipedia: Posada

Un grazie alla nostra amica Francesca per le bellissime foto che ci ha permesso di pubblicare

testi di: Francesca Giona, borgo-italia [solo desktop]
foto di: Francesca Giona

Sardegna 3 - data di pubblicazione: 22-08-2016