Percorrendo la strada che da Modena porta al passo dell’Abetone, dopo l’ennesima curva, appare in basso una distesa di tetti in pietra da cui sporge un campanile.
Per sgranchirsi le gambe ci siamo fermati e abbiamo scorperto un delizioso paese.
Sito alla confluenza del Rio Le Motte (Rio San Francesco) e del Rio dell'Acquicciola, in una valle soleggiata che si apre sul Monte Cimone a Est e, a sud est, il Monte Libro Aperto ed il Monte Lagoni; il Monte Modino e la "Fiancata" delle Rotàri a Ovest; il Passo dell'Abetone a sud; la gola del Fiume Scoltenna a nord. |
Un po’ di storia:
Paese molto antico con più di 1000 anni di storia.
Alcune fonti fanno risalire le origini al II° secolo a.C. quando alcuni liguri-friniati si rifugiarono sull’Appennino.
Mentre la prima documentazione in cui il paese è citato risale al 1038, documentazione che sanciva la cessione della "Rocca che si chiama Fiumalbo" dal marchese Bonifacio di Canossa al vescovo di Modena Viberto.
Una particolarità:
il dialetto parlato si differenzia notevolmente dagli altri dialetti parlati nella zona, sia verso l’Emilia che verso la Toscana con cui confina (esistono dei dizionari fiomalbino-italiano-inglese).
Paese ricco di eventi, tra cui citiamo la festa del patrono San Bartolomeo quando tutto il borgo viene illuminato da lumini e la fiaccolata di carnevale (giovedì grasso).
Quindi un paese non solo da visitare, ma anche indicato per trascorrevi una distensiva vacanza camminando tra le ampie le superfici boschive, con faggi e abeti diffusi su tutto il territorio sino al limite della vegetazione (1700 metri); castagni, noccioli, aceri di monte e ricci, cerri, ontani, frassini. |