Prendendo spunto dal libro della nostra amica Silvia Testa “Abbazie e siti Cistercensi in Italia 1120-2018” ci siamo recati a Nonantola per visitare quelle che si sono rilevate due autentiche eccellenze.

La prima, il museo diocesano, perfettamente tenuto, conserva tra i più significativi tesori delle cattedrali italiane, la seconda, l’abbazia, stupisce e affascina con la sua semplice imponenza romanica e la sua particolare struttura architettonica.
Da ammirare la sua cripta con 64 colonne con i capitelli uno diverso dall’altro e di cui più della meta di origine antica essendo stati scolpiti tra il IX e XII secolo.

Un unico rimpianto, essendo arrivato tardi non abbiamo potuto visitare La Biblioteca Abbaziale.

Un po’ di storia^[*]:
Fondata nel 752 dall’abate Anselmo, è uno dei più importanti insediamenti monastici dell’Italia settentrionale e ricopre un ruolo determinante nella bonifica agraria di una vasta parte della pianura modenese.
Alla fine del IX secolo subisce il saccheggio degli Ungari.
Nel 1117 è danneggiata dal terremoto che devasta la pianura padana.
L’abate Gotescalco nel 1058 concede agli abitanti di Nonantola una grande estensione di terre del monastero, in cambio i cittadini devono edificare tre quarti delle mura castellane e custodire l’abbazia in caso di guerra.
Da questa concessione trae origine l’istituto della Partecipanza Agraria, tuttora esistente e vitale.
Nel 1514 i cistercensi subentrano ai benedettini.
Personaggio di spicco è il dotto cardinale llarione Rancati.
Il patrimonio dell’abbazia è danneggiato a causa dell’assedio del 1643, durante il quale le carte dell’archivio vengono utilizzate per confezionare cartucce e i sigilli papali per fabbricare proiettili.
Nel XVIII secolo il cardinale Tanara amplia il seminario per la diocesi e il Cardinal Albani modifica sostanzialmente la basilica e il monastero.
Nel 1783, durante l’abbaziato di Francesco Maria d’Este il duca Francesco III allontana i monaci e li sostitui¬sce con un collegio di canonici.
A seguito della soppressione napoleonica il monastero è venduto nel 1799 alla famiglia Salimbeni. Dopo un secolo una parte viene ceduta al Comune di Nonantola.
L’abbazia di Nonantola è storicamente sede di diocesi, nel 1986 nasce l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola.

Per saperne di più:
www.abbazianonantola.it
wikipedia: Abbazia di Nonantola
visitnonantola

[*]dal libro “Abbazie e siti Cistercensi in Italia 1120-2018” - Silvia testa, Piero Rmoldi - ed. 2018