Volevamo fare uno speciale sulla cittadina di Sabbioneta, ma, a metà dell’opera, siamo stati rapiti e sequestrati.
Parcheggiata l’auto fuori delle mura, ci siamo incamminati per le tranquille e cariche di storia vie del paese.
Sino a che, giunti a piazza Ducale, l’occhio (e quindi l’obbiettivo) coglieva un anziano signore che esponeva la bandiera italiana ad un balcone.
E qui è terminata la parte “ufficiale” della nostra visita.
Con l’autorità datagli dall’antica nobiltà il Conte Michelangelo Moretti, antiquario da tre generazioni ed, a suo dire, ultimo conte di Sabbioneta, ci invitava a visitare i suoi palazzi e le sue raccolte di oggetti antichi.
Lo speciale si è trasformato quindi da paesaggistico/architettonico ad uno speciale di “umana vita”, permettendoci comunque di apprezzare certi scorci e viste di Sabbioneta che, forse, non molti altri hanno potuto vedere, e, se non fosse per altro, la vista di una tavola (Tavolo dei Templari) sarebbe stata sufficiente a ripagarci il non avere visitato completamente gli altri monumenti della cittadina.
Quindi un grazie al signor Conte Michelangelo.
Ed un consiglio ai turisti che, speriamo, visitino ed apprezzino questo bellissimo paese:
se amate, non solo gli aspetti monumentali, ma anche quel sapore umano che ogni località nasconde, in una giornata di non affollamento, andate in piazza Ducale e, se riuscite, fatevi sequestrare dal Conte Michelangelo. |
Sabbioneta:
Antico possesso dell’abbazia di Leno e piccolo villaggio di scarsa importanza, passò ai Gonzaga, conti di Rodico poi duchi di Sabbioneta, nel 1446 diventando un importante centro di cultura.
Fu arricchita da Vespasiano Gonzaga di palazzi, monumenti e chiese. Fu dotata di teatro, biblioteca, accademie e zecca ,conoscendo un pur breve periodo di splendore. Alla morte di Vespasiano (1591) iniziò la decadenza, passando sotto il dominio di vari sigori. Con la pace di Aquisgrana (1748) fu annessa all’Austria, sotto cui rimase sino all’unità d’Italia.
Da visitare il palazzo ducale (forse disegnato dallo stesso Vespasiano), sulla piazza d’Armi il Palazzo d’Estate con la lunga galleria delle antichità, il Teatro Olimpico (1590) costruito su progetto di V. Scamozzi, la chiesa dell’Incoronata ed il sepolcro di Vespasiano Gonzaga con la statua in bronzo di L. Leoni.
I palazzi, lasciati per secoli nell’oblio, finalmente sono sottoposti a, pur lentissima, opera di restauro. |