Ci siamo recati a Morimondo per visitare l’abbazia cistercense.
Peccato che, a seguito del covid, ancora le visite siano limitate, in alcuni giorni, solo alla chiesa abbaziale e non ad altri edifici monastici.
Anche se certamente l’abbazia vale da sola un viaggio.

Ci siamo poi spostati nella frazione di Fallavecchia (foto 36 e seguenti), in quanto sin dal medioevo fu un centro di produzione agricola assoggettato all’abbazia di Morimondo.

Una breve nota su Fallavecchia:
Non sappiamo se sia stato un caso e quindi una situazione eccezionale, ma una stalla così piena di sporcizia e che emetteva un odore cosi nauseabondo non l’avevamo ma vista, né sentita.
Abbiamo girato molte stalle (nel paese del formaggio parmigiano) e, come detto, non abbiamo mai visto una cosa così immonda, poveri animali compresi.

Un po’ di storia;
Riportiamo solo la storia dell’abbazia rimandando per il paese di Morimondo e per la frazione di Fallavecchia a quanto reperibile in rete perché, sin dai primi del 1100, la loro storia ruota attorno all’abbazia ed ai monaci cistercensi.

Fondata il 4 ottobre 1134 da monaci provenienti da Morimond (Francia).
É sede di un importante scriptorium che conta 93 titoli alla fine del XII secolo.
La collocazione a metà strada tra le città rivali di Milano e Pavia la espone al rischio di frequenti incursioni e saccheggi, il più grave dei quali, avvenuto nel 1237, provoca l’abbandono dell’abbazia per qualche anno.
L’abbazia, i cui edifici sono malridotti, vive una rinascita materiale e spirituale quando la commenda viene affidata al figlio di Lorenzo il Magnifico, il Cardinale Giovanni de’ Medici, poi a Papa Leone X.
Nel 1564 il nuovo coro intarsiato di Vincenzo Giramo del 1520 è spostato nell’abside principale, dietro l’altare.
Con il breve, ma intenso, abbaziato di Antonio Libanorio (1648 - 52) si assiste a una nuova ripresa della comunità monastica.
Il 31 maggio 1798 sotto l’oppressione napoleonica l’abbazia diviene proprietà demaniale, mentre la chiesa e la sala capitolare sono affidati alla parrocchia, i restanti ambienti sono venduti all’asta come fabbricati agricoli.
La parte ceduta ai privati viene acquistata nel 1917 dal pittore Angelo Comolli che nel 1924 cede l’ala ovest al Comune.
Nel 1982 il Comune acquista dagli eredi Comolli il resto della parte privata, mentre la chiesa e la sala capitolare rimangono di proprietà demaniale.
I lunghi restauri intrapresi dopo il 1982, sono completati nel 2008.
L’abbazia è un Museo riconosciuto dalla Regione Lombardia la cui gestione è affidata dalla Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo.
(riassunto da: “Abbazie e siti Cistercensi in Italia, 1120-2018” di Silvia Testa e Piero Rimoldi – I° ed. 2018)

Per saperne di più:
www.abbaziamorimondo.it
wikipedia; Abbazia di Morimondo
wikipedia: Morimondo
wikipedia: Fallavecchia