Si arriva a Pulica solo se ci si vuole andare o se al bivio sulla SS446dir per errore si svolta.

Minuscolo paese adagiato in una valle della Lunigiana e vigilato a nord dalla vetta del Pizzo d’Uccello, vicino ad un’antica strada che da Fosdinovo portava a Fivizzano.
Oggi, come per molti altri borghi appenninici, quasi completamente e tristemente disabitato.
Chi ama il profumo dei tempi passati non può non ammirare le vecchie case in pietra e i loro voltoni caratteristici di molti paesi lunensi.
Resiste, almeno sin’ora, allo spopolamento una famiglia che gestisce una trattoria casalinga e unico negozio del borgo.

Un po’ di storia:
Nelle vicinanze del borgo sono state ritrovate tombe e necropoli risalenti al III° secolo a.C.
La prima prova documentale certa risale all’anno 879 su una pergamena dell’archivio arcivescovile di Lucca.
In età bizantina l’Anonimo Ravennate, nella sua Cosmographia, citò un itinerario che collegava Luni a Lucca e nell’altra direzione portava in Liguria.
Ove probabilmente la strada si biforcava era Pulica.
Saccheggiata e quasi completamente distrutta a metà del 1300, ma già completamente ricostruita nel 1398.
Nel 1600 il castello, costruito nel 1200 dal vescovo di Luni, fu trasformato in chiesa dedicata a San Giovanni Battista.
Dal 1467 si legò al marchesato di Fosdinovo seguendone le sorti sino al 1797 alla nascita della Repubblica Cisalpina.

Per saperne di più:
trattoria “da Flavio”
wiki Pulica

una terrazza sul Tirreno: Fosdinovo
il castello Malaspina